La Fonte delle monache

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Nell’anno 1998 l’associazione “La Diana” ha riscoperto in fondo a via delle Sperandie, in un orto di proprietà dell’Amministrazione Provinciale, un’affascinante memoria del passato.

Si tratta di un ambiente sotterraneo pressoché sconosciuto: una piccola fonte con lavatoio al lato della quale si apre uno stretto cunicolo che immette in un vasto locale totalmente scavato nell’arenaria il cui soffitto è scolpito a piccole volte di tipo “rinascimentale”.

Sul fondo si apre il canale del “bottino” (indipendente dagli altri bottini senesi) ed una scala. Una parte iniziale è a mattoni poi la scala prosegue ed è scavata nel “tufo” e sale fino a raggiungere l’antico convento.

 

 

 

003Restaurata ed illuminata oggi la Fonte delle Monache fa parte di un percorso pedonale che porta anche alla scoperta di una cappella posizionata dal lato opposto alle mura. Si tratta quasi sicuramente della cappella cimiteriale del preesistente convento, eretta nel 1697 (data incisa sulla facciata) con un bell’altare settecentesco ricco di stucchi attorno a una piccola nicchia vuota.
Nella nicchia è stato posizionato un busto di Madonna, dono dell’Associazione La Diana.

 

La figura in terracotta e ottone dorato riassume la storia del Monastero di appartenenza: si tratta di una Madonna di Provenzano (la Visitazione) con le mani che sostengono un cuore trafisso da una freccia (le Trafisse), poggiante su un’onda (La Diana); sul petto, uno stolone riproduce un dettaglio del velluto rosso e oro facente parte dei costumi della Chiocciola del 1981 (il territorio di questa contrada)